Il rallentamento dell’economia cinese, complice nella seconda parte dell’anno la questione del rilascio nell’oceano delle acque trattate della centrale nucleare di Fukushima che ha portato al boicottaggio dei prodotti giapponesi, ha colpito anche il colosso della cosmetica Shiseido.

I dati relativi al 2023 del gruppo segnano, infatti, un calo del fatturato dell’8,8% con 973 miliardi di yen (circa 6,05 miliardi di euro) e un utile netto a -36,4% con 21,7 miliardi di yen (circa 130 milioni di euro). Inoltre, il calo della domanda nel settore travel retail ha portato le vendite a diminuire dell’8,8% a ¥ 973.038, a causa delle normative più severe sull’inventario dei prodotti in Cina e Corea del Sud.

Kentaro Fujiwara, presidente e COO di Shiseido, ha affermato che la società intende ora concentrarsi sul miglioramento delle proprie operazioni in Cina. “Promuovereremo la sinergia attraverso un approccio integrato per la Cina e il travel retail, per puntare a un maggiore valore del marchio e a investimenti ottimizzati per i consumatori cinesi”, ha commentato.

Nonostante le difficili condizioni del mercato in Cina, Shiseido ha affermato che la sua performance nei mercati americani è andata meglio ed è stata supportata dalla forte domanda di prodotti Drunk Elephant. Anche l’omonimo marchio di punta di Shiseido, così come il marchio di cosmetici Nars, hanno registrato una crescita stabile nel Paese. Di conseguenza, l’utile operativo è aumentato di 3,5 miliardi di yen nel mercato statunitense, raggiungendo 11,2 miliardi di yen.

Shiseido, in una nota, si è dichiarato fiducioso che il mercato migliorerà e prevedendo un fatturato netto consolidato di 1 trilione di yen per l’anno fiscale 2024. “Nel 2024, il gruppo metterà in atto misure di riduzione dei costi su base globale, con l’obiettivo di fornire risultati positivi il prima possibile. Rafforzeremo, inoltre, gli investimenti di marketing strategico per favorire la crescita dei ricavi con un focus particolare sulle attività di Americhe, Emea e Asia Pacifico”.