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Shiseido, cresce l’ebitda spinto da Giappone e Cina

Shiseido ha mantenuto invariate le previsioni annuali dopo un primo semestre segnato da una ripresa delle vendite nei suoi principali mercati, ma appesantito da effetti eccezionali negativi. Tra gennaio e fine giugno, la società ha visto il suo utile netto scendere del 27,7% anno su anno, a 11,8 miliardi di yen (pari a circa 75,1 milioni di euro), principalmente a causa di impatti eccezionali legati alla sua rifocalizzazione nel segmento di fascia alta e alla vendita delle sue attività di cosmetici di largo consumo in Asia, avviata nel 2021.
Nel periodo, l’utile operativo semestrale è diminuito del 19,7% a 13,6 miliardi di yen (pari a circa 86,6 milioni di euro), mentre il fatturato è rimasto stabile a 494,2 miliardi di yen (pari a circa 3,1 miliardi di euro).

Cresce invece del 23% l’ebitda, spinto dalla perfomance positiva di Cina e Giappone. I mercati delle due aree, per mesi in rallentamento a causa delle restrizioni anti-Covid, hanno riportato una crescita rispettiva del 12 e dell’8 per cento. Nella prima metà dell’anno le vendite sono aumentate soprattutto nei suoi due mercati principali, Giappone (+8,2%) e Cina (+12,8%), dove in precedenza erano state particolarmente colpite dalle restrizioni sanitarie legate alla pandemia. Il giro d’affari è invece diminuito nelle Americhe, in Asia-Pacifico (Giappone e Cina esclusi) ed EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ed è rimasto stabile nel travel retail.

Shiseido non ha alzato i suoi obiettivi annuali, prevedendo ancora un utile netto di 28 miliardi di yen (pari a circa 178,3 milioni di euro), vale a dire un calo del 18,1% anno su anno, e un fatturato di 1.000 miliardi di yen (pari a circa 6,4 miliardi di euro), a -6,3% rispetto al 2022.

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