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Luce Beauty punta a crescere grazie a profumeria e farmacia

Luce Beauty il marchio di skincare fondato nel 2019 da Alessia Marcuzzi continua a crescere grazie ad una  strategia sempre più omnichannel. “Il brand – ha sottolineato Giovanni Pinelli CEO Luce Beauty – ha visto la luce durante la pandemia da Covid-19, sviluppando inizialmente una robusta presenza online. Abbiamo anche una distribuzione fisica attraverso i punti vendita Rinascente in Italia. Al momento, la nostra presenza internazionale è esclusivamente online. Questa decisione strategica mira a consolidare e ampliare la nostra quota nel mercato nazionale”. E non solo.  “In termini di proiezioni future – ha proseguito il CEO – abbiamo ambiziosi piani di crescita. Ci stiamo orientando verso una completa integrazione omnichannel, combinando la nostra presenza online con una maggiore penetrazione nel retail. Parallelamente, sono in corso trattative e collaborazioni con i principali player nei settori della profumeria e della farmacia, sottolineando il nostro impegno a diventare una forza dominante nel settore”.

La gamma di prodotti made in Italy per il viso e per il corpo è  sostenibile, rispettosa delle pelli più sensibili e realizzata con materie prime di origine vegetale. Luce Beauty è una linea cosmetica che vuole essere trasversale e inclusiva, creando prodotti senza limiti di genere o di età. Il pack dalle forme essenziali e dai colori chiari è studiato appositamente per mettere in risalto la cosa più importante per il marchio: la formula di ogni singolo prodotto.Luce Beauty si affida a piccoli coltivatori, prediligendo fornitori che mettono in atto una filiera corta e un modo di lavorare etico e sostenibile. Non solo, privilegia il recupero di materie prime dagli scarti, per evitare sprechi, e utilizza metodi d’estrazione a basso impatto energetico. Per la realizzazione delle formule viene rigorosamente seguito un processo di green chemistry, che assicura standard di lavorazione a basso impatto ambientale. Il confezionamento dei prodotti viene eseguito scegliendo materiali facilmente riciclabili, come il vetro e il cartone, con l’obiettivo di ridurre a zero la quantità di plastica e usando per questo flaconi in R-Pet, ottenuta da polimeri riciclati, o Green PE, una bioplastica realizzata con la canna da zucchero.

E anche per il futuro il manager ha le idee chiare. “Riguardo alle nostre aspettative di fatturato per i prossimi tre anni, pur adottando un approccio cauto, prevediamo una crescita a doppia cifra anno dopo anno. Essendo un’entità giovane e di nicchia, la qualità rimane il pilastro della nostra offerta e non sarà compromessa. L’assenza di partecipazioni esterne ci dà l’agilità di rimanere fedeli alla nostra visione, concentrandoci sulle esigenze dei consumatori e garantendo che i prodotti rispecchino le loro aspettative piuttosto che perseguire obiettivi puramente di fatturato”, ha concluso Pinelli.

 

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