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Carthusia compie 75 anni e da Capri accelera su Asia e Medio Oriente

«Entro la fine del 2023 apriremo il nostro primo monomarca a Milano in zona Brera, l’area in cui si concentrano i marchi di profumeria di qualità. Per qualche anno siamo stati presenti in Stazione Centrale con dei temporary store. I risultati e l’evidenza strategica della città ci avevano già tempo fa indirizzati in questo senso. Ora i diversi aspetti del progetto hanno assunto contorni concreti e possiamo annunciare la novità. Sul piano internazionale siamo molto proiettati verso i mercati dell’area Apac, sui quali siamo già presenti e che rispondono con entusiasmo al nostro marchio e all’autenticità del made in Italy che proponiamo. Sono previste altre due aperture di particolare rilievo, a Tokyo e Hong Kong, ma sono al vaglio anche piani di sviluppo in Corea, a Seoul. Un altro mercato che risponde molto bene al nostro marchio è quello statunitense e anche su quello stiamo valutando alcune opzioni per ampliare la nostra presenza». Parla con entusiasmo, Silvio Ruocco, amministratore delegato di Carthusia, marchio storico caprese di profumeria che festeggia 75 anni di attività anche se la leggenda che l’accompagna affonda le proprie radici nel 1300.

Nel 1380 il padre priore della Certosa di San Giacomo, colto alla sprovvista dalla notizia della venuta a Capri della sovrana Giovanna d’Angiò, preparò una raccolta dei fiori più belli dell’isola. Quei fiori rimasero per tre giorni nella stessa acqua ed al momento di buttarli il priore si accorse che l’acqua aveva acquistato una fragranza per lui misteriosa,
cosicché si rivolse al religioso erudito in alchimia che individuò la provenienza di
quel profumo nel Garofilium silvestre caprese. Quell’acqua fu il primo profumo
di Capri. Questa è la leggenda. La storia invece, racconta che nel 1948 il priore della Certosa ritrovate le vecchie formule dei profumi, su licenza del Papa, le svelò a un chimico
piemontese che così creò il più piccolo laboratorio del mondo denominandolo
Carthusia, cioè Certosa. Oggi la tradizione si perpetua con i metodi di produzione usati dai frati certosini, preparati a base di materie prime naturali e prodotti incartati a mano.

Il marchio è presente in oltre 800 punti vendita in tutto il mondo con centri di distribuzione in Nord America, Australia, Giappone, Cina, Hong Kong e Taiwan e monomarca tra Capri, la Costiera, Napoli, Roma e Nagoya. «Stiamo valutando, in particolare in Medio Oriente, alcune partnership che ci consentano un approdo decisivo anche in quest’area per ora scoperta – continua l’ad -. Tuttavia il nostro modello di crescita è coerente con il dna del marchio e predilige uno sviluppo attento, fatto di step che si susseguono in un’ottica di costruzione solida e sostenibile, che non ci snaturi».

Intanto, per festeggiare i suoi primi 75 anni, il brand ha riconquistato un luogo simbolo di Capri: l’edicola della Piazzetta che da maggio, ai piedi della Torre dell’Orologio, proprio nel punto di accesso a uno dei luoghi più noti dell’Isola, ospita le eau de parfum create, o reinterpretate nel tempo, dal marchio, dalle prime – Aria di Capri, Fiori di Capri e Gelsomini di Capri – ai più recenti Terra Mia, Tuberosa, A’mmare, fino ai classici per lui – 1681, Numero Uno, Carthusia Uomo, passando per Corallium, Capri Forget Me Not, Mediterraneo, Via Camerelle, Ligea La Sirena, Io Capri, Carthusia Lady fino a
Essence of the Park.

«Siamo sempre aperti a progetti di questa natura. Sosteniamo iniziative che vanno dall’educazione al rispetto e alla cura del territorio – Capri, un po’ come Venezia, è molto esposta a un turismo che spesso lascia il segno… – ad altri di tutela degli individui a vario livello – aggiunge l’ad -. Contribuire a iniziative di cui la collettività possa beneficiare è intrinseco al modo in cui noi intendiamo fare impresa.Sul piano dei prodotti, invece, una rilettura in chiave autenticamente ecosostenibile di tutti i nostri prodotti è in itinere, ma si tratta di un progetto molto importante che richiede serie analisi, tempi e investimenti adeguati».

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